Il Prof. Francesco Marone, docente associato di Scienza politica presso il Dipartimento di Scienze economiche e politiche dell’Università della Valle d’Aosta, è intervenuto, nei giorni scorsi, per commentare l’attacco terroristico avvenuto a Bondi Beach, domenica 14 dicembre.
Il giorno dell’attentato, che ha causato 15 morti e 40 feriti, lo studioso ha commentato in diretta, nell’edizione delle 13.00 di Sky TG 24, le prime informazioni emerse sulla sparatoria, collocando l’attacco nel quadro della crescente ondata di antisemitismo, anche in Occidente, acuita dagli effetti del conflitto nella Striscia di Gaza. “In tale contesto, ho ricondotto l’episodio alla possibile matrice jihadista, poi confermata ufficialmente” precisa Marone.
“Ho ricostruito – in occasione della diretta del TGcom24 delle ore 22.00 – l’evoluzione della minaccia jihadista in Occidente negli ultimi anni e il suo rapporto strutturale con l’odio antisemita”. Marone ha poi sottolineato l’esigenza di sviluppare programmi articolati e iniziative mirate di prevenzione della radicalizzazione, anche in Italia, da affiancare in modo organico e complementare alle attività di contrasto repressivo. Ha infine analizzato i rischi attuali per la sicurezza in Europa e in Italia.
Il giorno dopo l’accadimento, lunedì 15 dicembre, il docente si è concentrato, in occasione dell’edizione in prima serata del Tg1, sul tema della ricorrente presenza di legami familiari – come appunto quello tra padre e figlio – all’interno di cellule terroristiche, in particolare di ispirazione jihadista, evidenziando come tali rapporti personali possano di fatto rappresentare un vantaggio operativo rilevante in termini di segretezza, coesione interna e fiducia reciproca tra i membri di cellule o reti clandestine.
I temi degli interventi sono stati al centro del recente incontro “Israele e Palestina: fine di un conflitto?”, che ha dato il via, mercoledì 17 dicembre, al ciclo di appuntamenti dedicati ai grandi temi dell’attualità internazionale “Les Grands débats”.
19/12/2025
