Per accedere agli Esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio delle professioni di dottore in Scienze e Tecniche psicologiche (sezione B dell’Albo) e Psicologo (sezione A dell’Albo) è necessario effettuare un tirocinio professionalizzante, della durata di:
- 12 mesi, per l’accesso all’Esame di Stato valevole per l’iscrizione alla Sezione A dell’Albo, per un totale di 1000 ore, suddivise omogeneamente in due semestri continuativi;
- 6 mesi, per l’accesso all’Esame di Stato valevole per l’iscrizione alla Sezione B dell’Albo, per un totale di 500 ore.
Ogni semestre di tirocinio deve essere svolto presso un unico ente/azienda. Il tirocinio per l’accesso all’Esame di Stato valevole per l’iscrizione alla Sezione A dell’Albo può essere svolto presso lo stesso ente/azienda o in due enti/aziende diversi, purché venga rispettata la differenziazione dei contenuti e delle attività in riferimento alle aree che caratterizzano il progetto di tirocinio, ed in particolare:
- Psicologia generale e sperimentale;
- Psicologia sociale, del lavoro e delle organizzazioni;
- Psicologia clinica;
- Psicologia dello sviluppo.
Le attività di tirocinio per l’accesso all’Esame di Stato, valevole sia per l’iscrizione alla Sezione A che per l’iscrizione alla Sezione B dell’Albo, dovranno essere svolte, di norma, nella misura di 20 ore settimanali, per un massimo di 8 ore giornaliere.
Il tirocinio, configurandosi come un’esperienza diretta, svolta sotto l’assistenza di professionisti psicologi, è un’attività tesa ad incrementare e sviluppare l’apprendimento delle competenze professionali iniziali e a costruire un progressivo senso di appartenenza alla comunità professionale. Per tali ragioni costituisce un momento fondamentale nella formazione complessiva del futuro professionista. In particolare, il tirocinio deve rendere possibile, o almeno facilitare, il conseguimento dei seguenti obiettivi:
- la comprensione dei legami tra teoria e pratica professionale e l’integrazione tra le conoscenze acquisite (sapere) e quelle operativamente professionalizzanti (saper fare, saper essere e sapersi relazionare);
- la selezione, la ridefinizione e la riorganizzazione delle conoscenze e delle metodologie tipiche della professione, in connessione diretta con le richieste e le problematiche da affrontare mediante azioni professionali;
- la progressiva acquisizione di un ruolo professionale in relazione alla situazione operativa e ai contesti concreti di lavoro, con il sostegno esplicito di professionisti competenti che svolgono la funzione tutoriale;
- l’analisi e la riflessione guidata sulle caratteristiche distintive e sugli eventi significativi del lavoro professionale e sul grado di adeguatezza, di autonomia e di efficacia delle strategie adottate, al fine di acquisire progressivamente una propria identità professionale.
Per tali ragioni, il tirocinio deve essere un’attività programmata e deve seguire un progetto individualizzato, costruito sulla base delle “Raccomandazioni per gli aspetti deontologici per i tutor e i praticanti dei tirocini professionalizzanti”, presenti nelle Linee di indirizzo sui tirocini post lauream, approvate dal GdL Ordine-Università in data 31 ottobre 2013.
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